Cronaca

Abuso edilizio e falso in atto pubblico: indagato il sindaco-notaio

Sindaco-notaio indagato per abuso d'ufficio, abuso edilizio e falso in atto pubblico: la revoca di una concessione demaniale marittima

Sindaconotaio indagato a Ventotene per abuso d’ufficio, abuso edilizio e falso in atto pubblico. Secondo quanto riportato dal Mattino, i reati contestati dalla Procura di Cassino nel mirino la revoca di una concessione demaniale marittima.

Sindaco-notaio indagato per abuso edilizio

Questi i reati che la Procura contesta al sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, notaio con studio a Benevento, ai consiglieri di maggioranza del comune isolano, Pasquale Bernardo con delega al bilancio, Umberto Matrone, Luciano Nicolella, Ermanno Taliercio, Aurelio Matrone e ai funzionari di area presso il Comune Valerio Carlin, dimissionario e responsabile dei Lavori Pubblici, Francesco Romagnoli, responsabile area 3 e 6, e Antonina Roda, responsabile area 2 finanziaria.

Le indagini

Le indagini furono avviate a seguito di una denuncia presentata dall’attuale consigliere d’opposizione, Modesto Sportiello, eletto nelle fila della maggioranza, che per un anno ha ricoperto la carica di vice-sindaco e assessore ai trasporti al Comune locale. Sportiello, co-titolare di una concessione demaniale marittima con la quale viene gestita un’attività portuale, nella querela ha illustrato all’autorità giudiziaria una serie di comportamenti che il sindaco e alcuni componenti della sua giunta avrebbero messo in atto: comportamenti, a suo avviso, finalizzati all’estromissione del collega dal consesso civico.

Il modus operandi

Secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati avrebbero tentato di revocare le concessioni demaniali marittime, di cui lo Sportiello è contitolare, assieme alla consorte, sin dal 2005, e ciò nonostante fossero già intervenuti atti di proroga della concessione da parte del Comune nel 2019 nonché provvedimenti giudiziari che, nel tempo, hanno confermato a piena legittimità delle concessioni demaniali. I 9 indagati, che si sono visti notificare l’avviso di conclusione delle indagini, avranno ora venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive e chiedere di essere sottoposti a interrogatorio di garanzia nel corso del quale avranno modo di chiarire la loro posizione davanti e di dimostrare l’estraneità alle accuse mosse nei loro confronti.

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