Cronaca

Predica no vax in una chiesa di Paduli: don Francesco Collarile si scusa sui social

"Forse non ho trovato le parole giuste", ha detto il parroco

Dopo essere finito nell’occhio del ciclone per una predica a tema “no vax“, tenuta in una parrocchia di Paduli, don Francesco Collarile chiede scusa, e afferma di essere stato frainteso, e di non aver “trovato le parole giuste”. Il parroco ha scelto i social per provare a calmare gli animi e a spiegare quello che, in realtà, aveva voluto dire.

Predica no vax in una parrocchia di Paduli: don Francesco Collarile chiede scusa

Durante la messa di sabato 23 gennaio, trasmessa in diretta sui social dalla Chiesa Madre di Paduli, don Francesco Collarile aveva fortemente criticato i vaccini e si era scagliato con veemenza contro la pratica del vaccino, affermando che anche assumendo questo tipo di farmaci, si muore ugualmente.

Il video

Il video che mostrava il parroco di Sant’Arcangelo Trimonte mentre si accaniva contro i vaccini, della durata di circa 44 secondi, aveva iniziato a circolare su Facebook e sui gruppi Telegram e Whatsapp con il titolo “Benvenuti nel Medio Evo”.

Le scuse

Dopo un primo tentativo “a caldo”, di spiegare quali erano state le sue reali intenzioni, adesso il parroco si è scusato, e lo ha fatto con un lungo messaggio sui social. Ecco cosa ha scritto:

“In riferimento alla mia omelia tenuta sabato scorso nella chiesa parrocchiale di Paduli (BN), forse non ho trovato le parole giuste per esprimere il mio pensiero: sono sinceramente dispiaciuto del vespaio che ne è seguito e me ne scuso.
Nell’omelia intendevo sottolineare che un credente dovrebbe tenere in dialogo scienza e fede e che, quindi, contestualmente alla preoccupazione per la salute fisica, dovrebbe preoccuparsi anche della salute dell’anima. In tal senso credo sia importante richiamare l’attenzione alla dimensione soprannaturale, alla necessità della grazia quale aiuto e sostegno per la vita spirituale e, non di rado, per la vita fisica. Non possiamo, infatti, non tener conto della fragilità dell’esistenza e del fatto che nessuno di noi sa quando sarà il suo termine: esemplare, a questo proposito, la parabola del ricco epulone (Lc 16,19-31), tutto concentrato sulle cose di questo mondo, che non si accorge del giorno ormai imminente della sua fine. Punto cardine della nostra salvezza è la fede in Dio, che ci chiama a una continua conversione: era questo, appunto, il tema centrale del Vangelo della III domenica del tempo ordinario.
Quanto al vaccino, io rispetto il lavoro degli scienziati e la ricerca affannosa e preziosa per mettere fine al disastro epocale che stiamo vivendo. Il vaccino rappresenta un grande apporto per il bene e il futuro della comunità umana. Come del resto afferma Papa Francesco, “credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”.



Fedeli divisi

I commenti al post non si dono fatti attendere, ma i fedeli sembrano divisi: alcuni lo attaccano, ricordandogli quale è il suo ruolo, e criticando la brusca inversione di marcia rispetto a quanto affermato dal pulpito. Altri, invece, sostengono don Collarile, e avallano le sue affermazioni, citando quelle che sono state le “direttive” della Congregazione perla Dottrina della Fede.

E l’eterno dibattito tra scienza e fede continua.

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