Cronaca

Blitz dei forestali nel Parco del Matese, abbattevano faggi per rubare la legna: presi con foto-trappole

A incastrarli le foto-trappole installate dai carabinieri forestali nel territorio di Pietraroja

Rubavano legna nel Parco del Matese in un’area protetta. Un nucleo familiare si era specializzato nell’abbattimento di faggi per ottenerne legna da rivendere. Si tratta di 3 persone le cui attività sono andate avanti per gran parte del 2020, a partire dal mese di gennaio e sono proseguite fino al mese di ottobre, soprattutto nel territorio di Cusano Mutri. A incastrarli le foto-trappole installate dai carabinieri forestali nel territorio di Pietraroja. Per le tre persone è scattato il divieto di dimora nelle aree del Parco del Matese.

Rubavano legna nel Parco del Matese: presi con foto-trappole

Il blitz è scattato ieri, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Benevento, ed è stato eseguito dai militari del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Benevento, in collaborazione con i carabinieri forestali della stazione di Cerreto Sannita. Il gip ha disposto, quindi, il divieto di dimora nei comuni ricadenti nel Parco del Matese nei confronti delle tre persone (appartenenti al medesimo nucleo familiare) che sono gravemente indiziate di furto aggravato in concorso.

Le accuse

In particolare, i tre sono accusati di “aver reiteratamente e illecitamente abbattuto – tra il gennaio e l’ottobre del 2020 – numerose e pregiate piante di faggio all’interno di aree demaniali protette del Parco del Matese, poi impossessandosi anche del materiale legnoso”. L’indagine è partita dopo un arresto in flagranza, effettuato nel dicembre del 2019.

La persona era stata trovata mentre trasportava circa 50 quintali di legna di faggio verde in un bosco demaniale di proprietà del comune di Cusano Mutri e, poi, si è sviluppata, grazie a servizi di osservazione, pedinamento e, poi, anche immagini raccolte grazie all’utilizzo di apposite foto-trappole. Inequivocabili le foto scattate nei boschi demaniali in località “Pesco Rosito” e “Fonte Lagno di Ferro”, nel territorio di Pietraroja.

Si tratta di aree di notevole pregio ambientale e paesaggistico (essendo individuate come Zona speciale di conservazione). È stato proprio l’utilizzo delle foto-trappole ad aiutare le indagini perché i tre si muovevano in zona a loro molto familiari, molto estese ma anche con una conformazione spesso impervia.

Il divieto di dimora

Il gip ha ritenuto che il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato fosse adeguatamente fronteggiabile con la particolare misura del divieto di dimora degli indagati nei comuni ricadenti nel Parco tra Benevento e Caserta: Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Pietraroja, Faicchio e San Lorenzello (nel Beneventano); mentre nel Casertano i comuni in cui è scattato il divieto sono Ailano, Alife, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife e Valle Agricola.

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